Emergenza rifiuti
Emergenza rifiuti in Campania. Oramai sono anni che va avanti così.
Il problema smaltimento è grosso e potrebbe essere solo la punta dell'iceberg ed a breve potrebbe capitare anche ad altre città.
Ma possibile che nessuno abbia usato il pugno di ferro almeno per limitarne la produzione?
Misure drastiche, ma che aiuterebbero a respirare almeno un po'.
Esempi da fare? Tanti.
- Tetto di commercializzazione su bibite in lattina e plastica. Non penso che la coca cola, l'aranciata, il chinotto, siano beni di prima necessità
- Tetto di commercializzazione per le acque minerali. Ammesso che l'acqua dell'acquedotto di Napoli sia buona... ma credo e spero di si
- Oneri di smaltimento per gli imballaggi prodotti dalla grande distribuzione a carico delle aziende stesse (con relativi incentivi fiscali e sgravi nella tassa di smaltimento)
- Obbligo nell'uso di sacchetti biodegradabili nella grande distribuzione ed in tutti i negozi di alimentari in città e provincia (per lo meno non si produce un rifiuto perenne)
- Promozione di un servizio di raccolta differenziato per vetro e vuoti a rendere
E' proprio questo modo di pensare che va cambiato. I rifiuti sono un nostro problema. Da quanto compriamo la confezione d'acqua da 6 bottiglie che ci occupa spazio in casa (e che non è sempre necessaria he!), a quando le mettiamo nelle buste da buttar via e ci occupano spazio, a quando le lasciamo nel cassonetto, a quando poi la vengono a ritirare.
Ci riguarda sempre perchè:
1) Incide su quanto paghiamo per smaltirla
2) Perchè riempie la discarica (se non viene riciclata)
3) E' nell'aria e la respiriamo, se viene incenerita
4) Resta li inerte per centinaia d'anni, ma non è un cimelio che vorremmo tramandare ai nostri bis-nipoti