In attesa della notte

C'è un'ora della vita in cui la pelle diventa spessa come carta velina, le labbra fini ed aggrinzite.
Quando intorno ci sono sempre più ombre che si muovono ed i suoni sono sempre più cupi e distanti.
Quando i ricordi sono tanti, troppi, e sono tutti antichi ma non ci si ricorda quello che si è mangiato per pranzo o cena.
Quando il passo diventa un po' più incerto ed un bastone può aiutare per sentirsi ancora liberi.

Quando si torna bambini o si conquista quell'infanzia che non si è mai avuto prima, quando chiedi e ti rispondono sempre (o quasi) di si.
Quando, a differenza degli altri bambini, le caramelle che si prendono ogni giorno, alla stessa ora, sono necessarie, anche se difficili da madar giù.
Quando arriva questa ora, forse, c'è una molla che scatta, che ci mette in attesa e con una strana lucidità.

In attesa della sera, in questa giornata durata una vita, e di qualcuno che ci rimbocchi le coperte, tenendoci la mano, prima dell'arrivo della notte.

Prima del meritato riposo.