Diaciamocela tutta. A noi Italiani (bhe a molti su.. non mettiamo dentro tutti tutti) ci piace rimpiangere i tempi passati. Si stava meglio quando si stava peggio insomma.
Tutto quello che guarda in avanti, con nuove prospettive, forse non suscita interesse nella popolazione che non riesce a cogliere gli aspetti positivi e bisogna sempre parlare di qualcosa che si conosce già.
Inoltre, anche questo diciamocelo chiaramente, siamo un popolo che ha fatto degli interessi personali, politici e dei grandi gruppi un po' la normalità.
Si, è vero, ci sono economie, come quelle degli Stati Uniti o di altri paesi Europei (Francia, Regno Unito, Germania) dove ci sono addirittura delle lobby organizzate. Ma non scordiamo che in questi paesi le varie lobby si scoranano tra di loro e alla fine c'è sempre un punto di equilibrio, come è giusto che sia.
Da noi invece ad una Lobby di petrolieri non se ne contrappone una di ambientalisti.
Ad una di banchieri.... bhe qui dovrebbero esserci le associazioni dei consumatori, ma da noi sono finanziate dallo stato quindi cosa volete che contino più di tanto? Tanto cause collettive ancora (praticamente) non se ne possono fare.
Da noi si torna a parlare del ponte sullo stretto, che non costerà due noccioline, quando poi per arrivarci c'è da fare o al Salerno/Reggio Calabria oppure la SS 106 Ionica che ve le raccomando tutte e due.
Arrivato dall'altraparte (o per arrivare dell'altra parte al ponte, se siete Siciliani), c'è qualche pezzo di autostrada, per fortuna gratuita, e dei collegamenti ferroviari da terzo mondo all'interno della regione.
Ma la priorità è aprire il cantiere del ponte, non migliorare le infrastrutture del posto. Tagliamo via questi 40/60 minuti per attraversare lo stretto una tantum e non pensiamo a ridurre i disagi del grosso della popolazione che benificerebbe di miglioramenti su strade e ferrovie in tutta la regione Sicilia e Calabria.
Da noi si torna a parlare di Energia nuclare come se fosse la cura di tutti i mali. Ma dietro ci saranno interessi non poco rilevanti di Enel (che non vede l'ora), di aziende di consulenza e costruzione. Poi c'è da dire che questa scelta è strategica perchè siamo il primo produttore al mondo di uranio, che servirà per alimentare le centr.... a no scusate, non siamo noi. (Scopro che i produttori maggiori sono Canada, Kazakhistan e Russia).
Effettivamente da noi c'è tanto vento e tantissimo sole, chissà se esiste qualche tecnologia che ci permetta di sfruttarli per produrre elettricità.
Come? Esistono? A si? Ed ora sono molto ricercate perchè evitano di produtte CO2? E perchè non investiamo in questo anche per dare un futuro ad aziende che potrebbero diventare dei punti di riferimento nel mondo? (che poi in Italia produciamo già pannelli fotovoltaici da esportare).
Vabbè, a noi piace il nucleare, quel senso di tranquillità che da il fatto che non produce inquinamento diretto. Quello che esce dai camini è vapore, cosa vuoi che inquini!
Si certo, poi ci sono le scorie che restano attive per millenni e bisogna sotterrale da qualche parte, possibilmente di nascosto perchè se poi cominciamo anche a fare statistiche sull'incidenza di tumori e leucemie nelle popolazioni vicine ai depositi poi non sappiamo più cosa raccontare.
Ma a noi piace così.
Per concludere.... andare in contro tendenza vuol dire essere degli innovatori, dei rivoluzionari. Peccato non sia sempre così, alle volte è la dimostrazione di essere solo molto stupidi e di non rendersi minimamente conto di quello che ci sta attorno.
Di seguito il grafico sull'andamento della produzione mondiale di elettricità per gli anni passati, con i forecast degli anni a venire.
Il nucleare NON è la soluzione e non può essere neanche un tampone perchè ci vuole troppo ad entrare in produzione. Piuttosto delle belle pale o delle centrali solari (termiche o fotovoltaiche) risolverebbero il problema in mooolto meno tempo.